giovedì 20 febbraio 2020

COMUNICATO DEL GISP



In seguito all’evento “La Grande Bassano”, svoltosi il 7.2.2020 presso l’Oratorio “P.G. Frassati” di Bassano del Grappa, il GISP Bassano (Gruppo per l’impegno sociale e politico) evidenzia che le proprie attività corrispondono a finalità di carattere informativo, formativo e di approfondimento in relazione al senso dell’agire politico in generale, nonché a singole problematiche esistenti, in ordine alle quali i soggetti istituzionali competenti adottano le conseguenti misure.

Nel tentativo di avvicinare maggiormente i cittadini (giovani e meno giovani) alle istituzioni ed in genere alla “cosa pubblica”, il GISP è consapevole che sia necessario un dialogo proficuo ed un’interazione tra soggetti diversi, salvaguardando tuttavia il rispetto dei ruoli che ciascuno di essi è chiamato a svolgere nella realtà.

Per sua natura il GISP è apartitico e, come Gruppo laico di volontari, promuove iniziative che incoraggiano ad una lettura di comprensione dell’attuale società, dei suoi disagi, dei bisogni emergenti,  delineando anche soluzioni possibili.

Tra le varie iniziative proposte dal GISP, l’evento pubblico “La Grande Bassano”, lungi dall’essere un’esaltazione vuota ed iperbolica sulla questione dell’area bassanese, corrisponde all’esigenza di predisporre - attraverso un’azione condivisa - le condizioni affinché, in una prospettiva temporale consona alle attuali priorità e alle varie criticità sociali oggi esistenti, siano liberate energie, espresse idee e progettualità (ed ipotizzate soluzioni), per organizzare al meglio la vita ed i servizi territoriali del bassanese, secondo criteri di qualità, a maggior beneficio della popolazione, massimamente ispirato alla centralità della persona.

Questa è l’idea sottesa alla “Grande Bassano”, che vorremmo diventasse un progetto da consegnare alla generazione che verrà.

Alcuni spunti per “ben sostenere” l’idea della “Grande Bassano”


Intervento di don Stefano Mazzola
parroco dell’Unità pastorale S. Croce - S. Lazzaro e Vicario foraneo Vicariato Bassano–Rosà


Un saluto cordiale a tutti gli intervenuti, un grazie al GISP per aver organizzato la serata, la seconda in pochi mesi, con la partecipazione dei rappresentanti del territorio.

Il primo pensiero che mi è frullato per la mente, in questi giorni, è che la realtà ecclesiale della zona ha in certo senso “anticipato” il tema di stasera; infatti le parrocchie del bassanese - rosatese sono quasi tutte già inserite in qualche Unità Pastorale e di frequente collaborano insieme, soprattutto dopo l’unione dei due Vicariati: ne è un esempio, la serata del 28 febbraio prossimo dal titolo “ri-diventiamo umani” , che si svolgerà a S. Giuseppe di Cassola, per l’iniziativa delle “Notti sul sagrato”, Essa è frutto della sinergia di diversi gruppi e sensibilità, confessionali e non.

La Grande Bassano: un titolo ambivalente; potrebbe vellicare appetiti e sciovinismi, in un’epoca nella quale sempre più di frequente emerge la pancia,  a scapito della persona nella sua armoniosità complessa. Parlare di Grande Bassano è riferirsi anzitutto al territorio: come per ogni altra dinamica o struttura sociale, è indispensabile il coraggio per affrontare la complessità insita nell’oggi.

Complessità, etimologicamente dice la presenza di molte pieghe… ai nostri giorni è più probabile sentirci offrire soluzioni semplici a fronte di problematiche complesse. Non fuggire da tale complessità, affrontarla, riconoscerla, trovare faticosamente la via per cui quanto è ri-piegato venga di-spiegato, dipanato, sciolto. Ciò esige, mi sembra, una notevole capacità di dialogo, a differenza della più facile e apparentemente redditizia polemica (polemos = fare guerra).

Si parlerà di spazio o di tempo, stasera? Uso una metafora amata da papa Francesco, un primo principio per progredire nella costruzione di un popolo: “…il tempo è superiore allo spazio. Questo principio permette di lavorare a lunga scadenza, senza l’ossessione dei risultati immediati. Aiuta a sopportare con pazienza situazioni difficili e avverse, o i cambiamenti dei piani che il dinamismo della realtà impone. Uno dei peccati che a volte si riscontrano nell’attività socio-politica consiste nel privilegiare gli spazi di potere al posto dei tempi dei processi. Dare priorità allo spazio porta a diventar matti per risolvere tutto nel momento presente, per tentare di prendere possesso di tutti gli spazi di potere e di autoaffermazione. Significa cristallizzare i processi e pretendere di fermarli. Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi. Il tempo ordina gli spazi, li illumina e li trasforma in anelli di una catena in costante crescita, senza retromarce. Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci”. (EG 222-223).

Sono persuaso che un  simile sguardo, ampio e non miope, possa fare del bene anche al nostro territorio. Territorio che, come  ricordava don Simone Zonato alla plenaria dei CP del Vicariato unito di Bassano e Rosà, è sempre meno tale, cioè “legato alla terra” (come chiarisce l’etimo) e sempre più “ambiente”, ovvero “che gira intorno”.

Per indicare il territorio si parla di confini (“limes”, barriere, centro / periferia, dentro / fuori).
Nell’ambiente vi è parimenti un discorso di confini, ma intesi come “limen”, ovvero di portali, periferiche, accessi possibili.

Stasera verranno sfiorate diverse porte. Ci auguriamo siano varchi di incontro e non di preclusione.


don Stefano Mazzola

sabato 15 febbraio 2020

Lettera al Sindaco della "Grande Bassano"


Lettera aperta al Sindaco “ideale” della Grande Bassano da parte di tre giovani del comprensorio, di tre comuni differenti, che studiano a Bassano e che si sperimentano in percorsi di cittadinanza attiva, responsabilità sociale e partecipazione studentesca. 



Buona sera a tutti, e buona sera anche a lei, Sindaco della “Grande Bassano".
Con questa espressione non mi riferisco ad un particolare sindaco, come può essere quello di Bassano del Grappa, ma ad un Sindaco ideale, rappresentativo di questo prezioso territorio in cui viviamo. Non importa che sia uno o tanti, che sia un solo Sindaco, o dieci bravi amministratori. Così come, la bellezza della musica non è determinata dal numero di persone da cui viene creata, non importa che a cantare sia un solista o un coro, è il risultato finale che conta.
Quello che intendo per “Grande Bassano” è un territorio splendido, composto da oltre 150.000 abitanti che ha radici profonde ed identità comuni, e che mostra sfumature differenti rispetto ai capoluoghi di provincia limitrofi come Vicenza, Treviso e Padova. Sto parlando di un territorio bello, ricco, importante e complesso, stasera rappresentato politicamente e amministrativamente da Voi attuali Sindaci in carica.
Questa sera, signor Sindaco, ho il privilegio e l’onore di poterLe chiedere tutte quelle che ritengo siano essere anomalie e criticità, oltre che suggerire modeste indicazioni relative al contesto in cui vivo e abito, scaturite e filtrate dagli occhi di un giovane della mia età.
Vorrei partire con una tematica che mi sta a cuore: la
Mobilità
Ritengo che il Bassanese sia collegato in maniera sufficiente con il resto del mondo: gli aeroporti di Treviso, Venezia e Verona distano circa poco più di un’ora, da dove abito.
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Le nostre tratte ferroviarie dirette sono tre: la linea per Trento, con 2 ore circa di percorrenza per raggiungere il capoluogo; la linea per Venezia, con un’ora e 18 minuti di percorrenza, infine per Padova con un’ora e 7 minuti. E’ stato fatto tanto sul trasporto ferroviario negli ultimi anni: da dieci anni è stata elettrificata la linea per Venezia e questo ha portato ad un innalzamento delle qualità dei materiali circolanti oltre che alla presenza dell’aria condizionata pressoché in tutti i convogli. Inoltre, a suffragio, da alcuni anni vige in Veneto l’orario cadenzato, ovverosia i treni partono da una stessa stazione a minuti fissi di ogni ora e questo crea una semplicità di utilizzo del mezzo pubblico da parte dei fruitori che infatti sono aumentati. La linea per Padova è in corso di ammodernamento ed elettrificazione! Costruita nel 1877, dopo 143 anni finalmente sta per essere adeguata ai tempi.
D’altra parte io penso che, per raggiungere città come Venezia percorrendo 61 Km o Padova 48 Km o Trento 92 Km, il treno sia terribilmente lento! Ritengo che un territorio per essere economicamente competitivo debba essere velocemente interconnesso, ed una velocità media odierna dei treni di 45/50 Km all’ora, non sia più adeguata ai tempi. Questo, non solo per quanto concerne il pendolarismo della pedemontana verso i capoluoghi limitrofi, bensì per riuscire ad invogliare e ad attirare un sostenuto flusso turistico veneziano verso l’area bassanese.
Per quanto riguarda la viabilità in generale, ritengo che di automobili ve ne siano troppe!
Si dice che il traffico presente nelle strade stia per diventare un ricordo grazie all’autostrada “Pedemontana”. Io dubito che possa migliorare la qualità della vita del comprensorio se non si studiano le conseguenze nel territorio in modo efficace, perchè il rieschio è quello che si verifichi il meccanismo opposto a quello avvenuto negli anni 70 con la costruzione della vecchia “Gasparona” che fungeva da richiamo per i mezzi motorizzati.
Per quanto riguarda la programmazione urbanistica del territorio, sarebbe efficace la creazione di una tavola del Piano Regolatore Generale, del PAT del Piano degli interventi e di un Piano Assetto Territorio Intercomunale dedicata alla persona, all’individuo! Oramai vi sono tavole dedicate ai vincoli degli edifici, alle “invarianze", alle destinazioni urbanistiche, non è così scontato se invece si parla di una tavola in cui vi siano indicati i marciapiedi esistenti o le piste ciclabili. Una tavola di
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questo tipo potrebbe favorire la creazione di un collegamento fra i vari percorsi esistenti anche in un’ottica sovra-comunale.
Non riesco ancora a capire come mai non sia stata ancora realizzata, se non a tratti, una ciclo- pedonale che possa collegare tutte le colline della pedemontana: da Colceresa fino a Mussolente passando per Bassano o che possa collegare Cismon con Tezze sull’ormai “antico” progetto della Trento/Venezia lungo il fiume Brenta. Sig. Sindaco cerchiamo almeno di realizzare il nostro tratto di competenza o almeno di collegare i percorsi già esistenti per mettere in comunicazione i vari centri storici dei Comuni. Questi percorsi, non solo richiamano un flusso turistico specifico, ma soprattutto aumentano la qualità della vita dei cittadini residenti.
Per diminuire il numero di automobili presenti in città e per facilitare gli spostamenti all’interno del comprensorio bisognerebbe garantire una rete di mezzi di trasporto pubblici, possibilmente non inquinanti, con frequenze fisse e con un percorso stabile che possa congiungere ciascun paese con la Stazione dei treni, con l’Ospedale e con il resto dei punti cruciali della Grande Bassano!
(Turismo)
Nel territorio bassanese vi sono fortunatamente aree naturali bellissime che stanno proprio a ridosso e a contorno della nostra Bassano, in particolare i pendii dell’Altopiano di Asiago, la Valbrenta ed il massiccio del Grappa, che potrebbero essere ancora meglio valorizzate oltre che tutelate. Il primo passo è infatti quello della sensibilizzazione alla salvaguardia dell’ambiente naturale e la messa in pratica di necessarie politiche ecologiche che potrebbero interessare l’ambito dei trasporti come quello industriale. Noi giovani siamo pronti a essere attivi in prima persona e la nostra attenzione riguardo questa tematica è testimoniata anche dai passi che abbiamo cominciato a muovere in vari gruppi di lavoro dentro e fuori l’istituzione scolastica, a partire anche da piccoli gesti quotidiani. Per quanto riguarda la valorizzazione turistica molto è stato fatto in Valbrenta con il turismo della canoa e del Rafting, molto è ancora da fare invece per le enormi potenzialità del Grappa, in aggiunta al parapendio.
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Per il turismo ciò che manca è il “marchio d’area” e una “politica turistica unica” che porterebbe al raggiungimento di risultati migliori. Sarebbe interessante l’idea di un una sigla che possa racchiudere la politica turistica e alberghiera della “Grande Bassano”, così come quella di un coordinamento per le varie Proloco presenti nel comprensorio.
E’ rinomata la cultura culinaria del nostro territorio, tramandata grazie ai locali storici, alle sagre e ad alcuni agriturismi della zona, e i prodotti della nostra terra, come gli gnocchi di Santa Caterina di Lusiana; il sedano bianco di Rubbio; la ciliegia di Marostica, Colceresa e Pianezze; l’olio di Pove; l’asparago bianco di Bassano e Cassola; il tarassaco di Conco; le trotine di Cismon; i bigoi de Bassan; i bisi de Borso, il bastardo e il morlacco del Grappa, i maroni di Valrovina e la grappa di Bassano. Questi prodotti esprimono l’unicità dei nostri luoghi e la loro valenza agricola, ma spesso non sono noti al di fuori della nostra regione, per questo motivo bisognerebbe valorizzarli mirando a pubblicizzarli per arricchire il turismo enogastronomico previsto ancora in ascesa.
Per quanto riguarda l’aspetto culturale il bassanese è ricchissimo di musei e mostre temporanee, con contenuti storici, artistici e naturali. Forse i più noti e frequentati sono quello civico di Bassano nel chiostro, poi palazzo Sturm, il covolo di Buttistone a Cismon, il museo della ceramica di Nove ed infine il parco faunistico Cappeller di Cartigliano. In realtà la zona offre moltissime altre opportunità: A Bassano, per esempio, c’è anche il museo privato “Hemingway”, la “Torre Civica”, il “Museo della Guerra Grande '14-'18 di Baita Monte Asolone - Gamba Battista e Vignoli Emanuele” sul monte Grappa, la “Sezione Zoologica Permanente Mondo Animale a Palazzo Bonaguro e sempre a Bassano c’è il “Museo ecclesiastico dei Cappuccini”. A Marostica, per esempio, c’è l’ “ecomuseo della Paglia nella tradizione contadina”, il “Museo dei Costumi della Partita a Scacchi”, il Museo Ornitologico “Massimino Dalla Riva” e infine il “Museo dei Cappelli di Paglia”. In Valbrenta si trova il “Museo del Tabacco e del Recuperante”, le “Grotte di Oliero”, il “Museo Etnografico Canal di Brenta” e il “Museo di Speleologia e Carsismo “Alberto Parolini”. A Solagna si trova il “Piccolo Museo del Casaro”, il “museo della carta” ed infine il “Piccolo Museo '15-'18 Roberto Favero”. A Pove c’è il “Museo dello Scalpellino "Bosa"”. A Romano d’Ezzelino il “Museo dell'automobile Bonfanti – Vimar”. A Mussolente il “museo Laboratorio”. A Rosà il “Deposito Museale Archeologico
             
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Romano”. A Nove, oltre a quello citato, c’è anche il “Museo del Liceo Artistico “De Fabris””. Infine a Schiavon il museo privato della Grappa Poli.
Caro Sindaco della Grande Bassano, le sembra poco?
Forse sarebbe opportuno lavorare per promuovere questi grandi tesori perché anche il più piccolo museo di provincia rappresenta e testimonia la realtà culturale di un popolo. Al fine di rendere questi tesori, non solo patrimonio dei residenti, ma anche turisticamente appetibili, sarebbe opportuno trovare anche qui delle sinergie tra pubblico e privato, un collegamento fra i musei e promozioni turistiche unitarie.
(Sicurezza e Politiche per la terza età)
Caro Sindaco, penso che i luoghi pubblici ad alta frequentazione come stazioni e ospedali debbano essere accoglienti, sicuri e puliti. Ritengo utile che in un polo come quello della “Grande Bassano”, trovi posto un unico comando di polizia locale che collabori completamente con le altre forze di polizia statali presenti nel comprensorio. Il metodo più efficace per evitare situazioni di disagio e di disordine è quello di educare all’inclusione e alla partecipazione, con l’attenzione a costruire assieme uno spazio pubblico che sia sentito come spazio da “abitare”, uno spazio che sia sentito come proprio, oltre che collettivo.
Penso che per arrivare ad una Grande Bassano come quella che sogniamo sia necessaria una rete di relazioni fatta di luoghi di incontro dove la partecipazione attiva e il coinvolgimento di ogni cittadino secondo le proprie attitudini, sia alla base dell’agire. Per noi cittadini entrare nella vita comunitaria in maniera attiva è un forte desiderio reso possibile da vari progetti di legalità e partecipazione. L’impegno sociale tra i giovani è sempre più sentito come una possibilità per poter contribuire ad un sogno di una città a misura di ogni uomo. Speriamo che si investa in quella scuola di legalità che rappresenta il primo tassello se si vuole tendere verso una società onesta, genuina e sana. In questo disegno vorrei sottolineare l’importanza del valore culturale e educativo della scuola e vi chiedo una particolare attenzione per sostenere i progetti e valorizzare le scuole superiori.
 
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La società sta rapidamente invecchiando e le necessità della fascia degli anziani sono in costante aumento. Di pari passo bisognerebbe investire anche sul cosiddetto “invecchiamento attivo”, poiché, se da un lato è costante l’aumento del numero degli anziani, sono sempre più quelli che si mantengono in salute e ancora attivi. Alcuni esempi già messi in atto in alcune comunità sono il volontariato, i piccoli lavori volti alla comunità o alla solidarietà, come orti biologici comuni e centri ecologici di raccolta, la continua formazione culturale, che viene portata avanti da scuole per anziani, e la creazione di centri ricreativi.
Mi auguro Sig. Sindaco che lei possa trovare delle soluzioni per far convivere il bisogno di assistenza, di autonomia e di relazione nei servizi rivolti alla fascia più anziana della popolazione. Un’idea potrebbe essere quella di adibire più spazi abitativi autonomi in comunicazione tra loro per favorire l’interazione, garantendo comunque l’assistenza del personale specializzato. Per garantire l’attenzione necessaria a chi non è più autosufficiente sarebbe necessario un maggiore coordinamento fra le case di riposo e fra esse e l’unità sanitaria locale.
Gentili Sindaci presenti, concludendo, auspico che possiate convergere i vostri sforzi su precisi progetti comuni in completa sinergia, realizzando politiche sovra-comunali efficaci. Vi auguriamo quindi di compiere scelte attente e lungimiranti, perché il percorso per arrivare alla Grande Bassano che noi cittadini sogniamo non è facile e nemmeno veloce. Noi potremmo vedere i frutti del vostro cooperare da adulti e magari, come in una staffetta, prendere il testimone e portarlo avanti.
Ciò che vi chiediamo quindi è impegno, tenacia e cooperazione!
Grazie e buona serata a tutti!
Giovanni Mocellin, Simone Ghirardello ed Erica Merici