mercoledì 14 maggio 2025

FARE LA PACE

Da dove ri-partire?



9/5/2025 - INTRODUZIONE ALLA SERATA – Ulderico Signorini



Buona sera a tutti e grazie per la vostra presenza.


“LA PACE SIA CON TUTTI VOI” sono le primissime parole pronunciate appena 24 ore fa dal nuovo papa Leone XIV°


Quale migliore “squillo di tromba” per questo primo incontro su “FARE LA PACE”?


Nei mesi scorsi, come Gruppo d’Impegno Sociale e Politico, assieme all’Azione Cattolica, agli Scout ed alle Associazioni “Casa a colori” e “Non dalla guerra” abbiamo pensato di organizzare un’occasione per riflettere sulla “pace” sospinti   dalle evidenti condizioni conflittuali di guerra così vicine a noi.


Una nostra riflessione ci ha portato a scoprire nella nostra realtà persone, giovani, gruppi, associazioni ed istituzioni che operano fattivamente per la pace, senza clamori, in silenzio. 


Senza fare rumore, queste realtà sono realtà vive, oltre che speranza: sono segno tangibile di pace già presente tra noi, quella pace che si costruisce giorno dopo giorno ed in tutte le occasioni.


Già nella nostra presentazione all’iniziativa “FARE LA PACE” avevamo espresso questa nostra sensazione ed anche l’dea di preparare due incontri per riflettere sui fondamenti che sostengono la pace, attraverso esperienze e testimonianze.


Mentre ci accingiamo a concretizzare questa proposta, come GISP sentiamo la necessità di richiamare all’urgenza di vivificare e sostenere un rinnovato rapporto di noi cittadini con le nostre istituzioni. 


Un rapporto forse smarrito. Un’opinione pubblica disorientata a causa di mille difficoltà, contraddizioni, incoerenze e criticità. Tutto ciò ha portato a non riconoscere più quelle istituzioni politiche che per anni sono state e tuttora sono simbolo e concreta affermazione dell’unità tra le persone ed i popoli, veri luoghi di incontro per individuare e definire le modalità del “fare la pace”.


Serve, ad esempio e a parere del GISP, una maggiore consapevolezza ed una conoscenza di quanto l’ONU, l’organizzazione delle Nazioni Unite, rappresenta e sta facendo nelle aree di grande difficoltà nel nostro pianeta. In paesi come l’Egitto, la Giordania ed altri paesi del Medio Oriente centinaia di migliaia di persone, con intere famiglie, sono ammassate in campi profughi provenendo dalle aree di guerra. Contingenti dell’ONU, inoltre, sono impegnati affinché gli scontri non siano ancora più disastrosi e non mietano ancora più vittime.


Occorre pensare alle radici culturali e politico-istituzionali della nostra Europa, affinché essa possa continuare ad esse valida opportunità e garanzia di pace a favore dell’intera comunità internazionale.


Bisogna guardare anche alla nostra Costituzione italiana per riscoprire quegli atteggiamenti che come cittadini ci avvicinano per essere veramente popolo-comunità.


Il nostro essere cittadini nei contesti via via più ampi assume un valore in relazione alla garanzia di buone prospettive di pace. Ed è quindi per riflettere sui “fondamentali” della pace che la testimonianza di Lorenza Zago (presidente di “Non dalla guerra”) ci potrà aiutare maggiormente a riflettere.


Suor Elena Bolognesi non ha potuto, per indisposizione; essere qui con noi stasera ma confidiamo di stabilire un contatto con lei nel corso della serata.


Le relatrici in programma


  • Suor Elena Bolognesi attualmente è nella comunità Sorelle del Signore di Milano ed è stata la prima donna ad entrare a Deir Mar Musa la comunità monastica fondata nel deserto siriano da Paolo Dall’Oglio, il gesuita che per 30 anni si è speso per il dialogo tra cristiani e musulmani, rapito dall’ISIS a Raqqa e mai più ritrovato.


  • Lorenza Zago appartiene a NON DALLA GUERRA, di cui è presidente. NON DALLA GUERRA è un’associazione giovanile indipendente che organizza campi di volontariato in Medio Oriente promuovendo percorsi di sensibilizzazione nelle scuole sui temi della guerra e delle migrazioni. Crede nell’educazione alla pace che parte dal basso, dalla società civile e dal mondo della scuola, dai giovani che hanno deciso di non lasciare posto all’indifferenza, mettendosi in gioco in prima persona.